Il processo di saldatura a ultrasuoni ha il suo cuore, vivo e pulsante, nel generatore. Formato da una parte di potenza unita a un controllo di processo, il generatore di ultrasuoni ha il compito di prelevare la potenza di rete (bifase o trifase) e di innalzarla nelle sue componenti di corrente, tensione e frequenza. La potenza elettrica così generata viene trasportata da un apposito cavo coassiale ad alta frequenza fino al convertitore, in cui ha origine la vera trasformazione elettro-meccanica delle vibrazioni. Le caratteristiche di questa vibrazione vengono trasmesse al particolare utilizzando una specifica frequenza (20, 30 e 35 kHz), un’ampiezza caratteristica (da 10 fino a 50 micron di picco), insieme a una forza e una durata, calibrate sulla base delle caratteristiche di conformità richieste. Il convertitore utilizza il principio fisico della piezoelettricità per produrre un’onda vibratoria stazionaria, che viene amplificata dai due elementi di trasmissione finale: l’amplificatore (o booster) e il sonotrodo. Il particolare, a contatto col sonotrodo, comincia a vibrare e a scaldarsi in maniera circoscritta nell’area di giunzione. Ha così inizio il processo di fusione. Il calore viene trasmesso per contatto al particolare inferiore, che inizia il medesimo processo di fusione localizzato.